Punto di riferimento dal 1926

Un luogo simbolo. Un luogo storico.

Il 3 agosto 1926 il Rimbalzello fu venduto alla Società Spiaggia d’Oro; immobili e parco furono acquistati dal Comm. Soave Besana, proprietario del Savoy Palace Hotel, che trasformò la dimora privata in locale pubblico . Soave Besana inaugurò il rinnovato Rimbalzello nel 1926, e precisamente domenica 22 settembre. Nella festa di Santo Stefano di quello stesso anno approntò pure il salone da ballo al piano superiore, dotato di “luci dai mille colori” dove tutti i giorni si sarebbero tenuti thé danzanti .

Il prestigioso locale venne subito frequentato dalla gioventù dorata non solo della Riviera, a cominciare dalle giovani amanti di Gabriele D’Annunzio e dalla stessa Angèle Lager, tornata a Gardone nel 1927 con la speranza di poter riallacciare il rapporto col “divino” Gabriele .

“E fu proprio il poeta a cambiare il nome a Villa Norsa. Osservando, infatti, il suo traduttore francese Doderet lanciare in acqua sassolini con rimbalzo la chiamò, appunto, Rimbalzello .”

Il Rimbalzello era noto a Barbarano, sulla fine dell’Ottocento, sotto il nome di Villa Norsa, già segnalata sulle mappe dal 1898. La bella dimora, sita in territorio di Salò, sul confine con Gardone Riviera, era circondata da vasto e suggestivo parco dalla riva del lago alla strada, come ancora oggi si ammira. Nel 1913 fu acquistata dalla matura nobildonna francese Madame Marguerite d’Espaigne che ne segnò profondamente la storia anche per la sua amicizia e frequentazione con Gabriele D’Annunzio, che la soprannominò subito “Santa Margherita” o “Madame l’Abbesse” .

“Dalle lettere si ricava che Gabriele D’Annunzio godeva al Rimbalzello di un pied-à-terre, preso in affitto e frequentato assiduamente per alcuni anni, sino alla fine dell’infatuazione per la giovane da lui soprannominata Jouvance .”

Dama di compagnia di Marguerite d’Espaigne era la ventiduenne Angèle Lager, con la quale dal 1923 al 1925 il poeta ebbe una travolgente storia d’amore, di cui resta l’importante carteggio conservato al Vittoriale. Quando Madame cominciò a pensare di vendere la proprietà , D’Annunzio stesso avrebbe espresso il desiderio di acquistare il Rimbalzello, come scrisse in una lettera del 31 agosto 1924. Incertezze e difficoltà trascinarono per un paio d’anni il progetto di cedere il Rimbalzello . L’architetto Giancarlo Maroni, incaricato dal poeta della gestione dell’alloggio al Rimbalzello, si occupò di tutte le vicende legate alla proprietà della d’Espaigne .

Nel 1938 la crisi del turismo, conseguente all’acuirsi degli eventi bellici, indusse il Comm. Soave Besana a cedere la bella proprietà del Rimbalzello al gr. Uff. Eugenio Bravi. Il 2 agosto del 1941 il nuovo proprietario presentò domanda al Commissario prefettizio di Salò per far ottenere a Giuseppe Tonoli la licenza di esercizio del Rimbalzello. Si chiuse così la più prestigiosa stagione del locale pubblico, in particolare night club, come dipendenza del Savoy Palace Hotel, ricavato nella bella villa che fu dimora di Marguerite d’Espaigne .